RASSEGNA STAMPA

Caso Confalonieri

DISCLAIMER: QUESTO ARTICOLO CONTIENE FATTI DI CRONACA E DOMANDE SENZA RISPOSTA

Immagina di voler acquistare un box auto e di rivolgerti a quell’immobiliarista che casualmente ti si è presentato all’asilo frequentato da tua figlia e dal suo. Immagina di incontrarlo insieme a tuo marito per discutere della compravendita in un bar informale di fronte ad uno Spritz. Immagina poi il buio e di risvegliarti la sera con il crudele dubbio che qualcosa non torni e che sia successo qualcosa non solo a te ma anche al tuo compagno e alla tua bambina di 9 mesi.

Questa storia, che non è immaginata ma reale, è diventata di recente un caso mediatico a seguito della denuncia sporta dalla coppia protagonista verso tale Omar Confalonieri. Immobiliarista e titolare della “Confalonieri Real Estate” in Viale Monte Napoleone a Milano. La “Confalonieri Real Estate” non esiste, per lo meno non all’indirizzo indicato da Confalonieri, il portinaio del condominio dove avrebbe dovuto trovarsi ha dichiarato di non aver mai visto Confalonieri nel palazzo e che la suddetta agenzia non abbia mai avuto sede lì.

Il 2 Ottobre la coppia incontra Confalonieri ad un bar a Settimo Milanese per la compravendita di un box auto diventato disponibile. Ordinano uno Spritz con Aperol entrambi, i drink li va a prendere personalmente Confalonieri quasi strappandoli al barista che li stava preparando per portarli alla coppia.

Non è chiaro come sia riuscito ad appartarsi con i bicchieri, e ad iniettarvici tramite una siringa un farmaco della famiglia delle benzodiazepine (nome del principio attivo Lormetazepam), acquistato personalmente attraverso una semplice ricetta ripetibile.

La cosa inquietante è che sono state le future vittime ad accompagnarlo in farmacia con la scusa di un mal di schiena. Se avete letto l’articolo sulle droghe da stupro che trovate sul blog saprete che le benzodiazepine hanno un effetto particolarmente rafforzato se mischiate ad alcol ed iniziano ad avere effetto praticamente nell’immediato.

La scelta del Lormetazepam non crediamo sia stata però casuale, in quanto in ambito medico è conosciuto per la sua azione di breve durata se dosato correttamente. Risulterebbe però che la quantità iniettata da Confalonieri nei bicchieri fosse molto superiore alla posologia consigliata.

La coppia non si sente bene, chiede di tornare a casa, Confalonieri si offre di accompagnarli. A casa inizia la violenza. La donna verrà stuprata e seviziata per ore, di fronte al marito incosciente o non abbastanza cosciente per rendersi conto di quello che sta succedendo, e della figlia di 9 mesi lasciata incustodita per ore. Al risveglio dopo molto tempo, l’amnesia quasi totale.

I filmati delle telecamere del bar e dell’abitazione della coppia aiutano nella ricostruzione e nella conferma dell’incubo.

Il 4 Ottobre la coppia denuncia Confalonieri, la denuncia si traduce in arresto da parte dei Carabinieri della Compagnia di Corsico imputandogli i reati di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate. Nei giorni successivi viene perquisita l’abitazione di Confalonieri, confermando la presenza del farmaco benzodiazepinico utilizzato per stordire la coppia.

Le indagini sono tuttora in corso, perché negli ultimi giorni stanno riemergendo casi possibilmente imputabili a Confalonieri e per capire se effettivamente si possa parlare di serialità. Stesso modus operandi (stordimento tramite alimento/bevanda contaminata, e successiva violenza perpetrata per ore), stessa pianificazione.

Per adesso sono 2 le possibili vittime di cui i Carabinieri stanno verificando i racconti: la prima nel 2007 vicino al Lago d’Iseo, amica della ex compagna di Confalonieri, si reca dai Carabinieri, denuncia, ma il procedimento verrà archiviato 3 anni dopo; la seconda 4 anni fa, figlia poco più che ventenne di una conoscente di Confalonieri. E’ di 2 giorni fa la notizia di una possibile ulteriore denuncia a carico del soggetto da parte di un’altra donna.

Omar Confalonieri viene accusato nel 2008 di stupro su una collega precedentemente narcotizzata. Sconta la sua condanna, segue un percorso terapeutico di riabilitazione seguito da un’equipe medica e viene considerato riabilitato nel 2013, anno in cui fonda la “Confalonieri Real Estate”. Per poter esercitare la professione di Agente Immobiliare è necessario che la persona abbia requisiti di onorabilità fra i quali il fatto di non avere condanne definitive a proprio carico. La legislazione però prevede che se il tribunale riabilita la persona la valenza penale del reato decade così la Camera di Commercio può procedere all’iscrizione al registro imprese. La riabilitazione (art. 178 Codice Penale) “permette alla persona che abbia subito una condanna, e che abbia manifestato segni di ravvedimento, di ottenere l’estinzione delle pene accessorie e di ogni altro effetto penale della condanna stessa ed è annotata sul certificato penale a cura della cancelleria del giudice che l’ha emessa” e che “venga concessa se siano decorsi almeno tre anni dal giorno dell’esecuzione della pena e il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta” (fonte: https://www.diritto.it/quali-sono-le-condizioni-per-ottenere-la-riabilitazione-penale/). Quindi all’atto praticato, in base all’attuale legislazione, Omar Confalonieri ha potuto riprendere dal 2013 la sua regolare vita da libero cittadino.

Io e Federica non siamo giornaliste, non siamo esperte legali o psicologhe criminali, non abbiamo alcuna competenza in nessuno di questi campi, quindi quello che possiamo darvi è un resoconto di informazioni verificate, ed è per questo motivo che l’articolo non ha una chiusa. Non una vera e propria per lo meno. Però in quanto fruitrici di queste informazioni, ci viene spontaneo porci delle domande, che forse sono alcune o le stesse che vi state ponendo voi.

Perché questo caso in particolare è diventato mediatico? Perché questo sì e molti, moltissimi altri no? Quanto è stata accurata la perizia psichiatrica/psicologica/legale su Omar Confalonieri? Come è possibile che nessuno si sia reso conto sia in ambito medico che giuridico che questo soggetto non fosse stabile e che forse non fosse pronto ad essere considerato riabilitato? Quanto è considerato grave a livello giuridico e etico un atto di stupro se già dopo 3 anni il condannato può richiedere l’istituto di riabilitazione? Perché una volta tornato alla vita reale non è stata predisposta una vigilanza sul soggetto per un periodo strettamente necessario ad accertarsi che non fosse recidivo? Perché non è stata predisposta anche una perizia tossicologica, visto che risulterebbe, secondo alcune fonti, che avesse un passato e un presente di tossicodipendenza? E ancora, perché è così facile avere accesso e acquistare psicofarmaci così potenti e, se usati nella maniera errata, pericolosi? Che impatto può avere la strumentalizzazione mediatica di questa storia sulla vita e la salute delle vittime? Volevano davvero che tutto questo venisse in qualche modo spettacolarizzato? Quanto è lecito che certi salotti televisivi trattino con superficialità questa storia non andando ad approfondire davvero quello che è successo ma riducendo il tutto al solito clichè del criminale crudele e della famiglia innocente? Perché mandare in onda pareri di persone comuni, che hanno le stesse nostre competenze (cioè zero) nell’analizzare questa vicenda? E’ stato analizzato il contesto sociale in cui Confalonieri è cresciuto e, in qualche modo, questo contesto può aver influenzato il suo modo di agire? Se nel contesto generale societario alla figura femminile venisse riconosciuta autorità ed esistenza, sarebbe cambiato qualcosa?

C’è qualcosa che non quadra, non possiamo dirvelo noi cosa, ma forse ragionando insieme e chiedendo ad esperti, alcune di queste domande potrebbero trovare una risposta. Cogliamo l’occasione quindi per lanciare un appello, se qualcunæ di voi ha modo di aiutarci a capire, siamo aperte al dialogo e al confronto, non solo per colmare le nostre lacune ma anche per creare un momento di crescita.

Rimane il fatto che crediamo entrambe fortemente che incentivare l’educazione corretta ai temi di parità di genere nelle scuole e anche negli organi preposti alla difesa e alla tutela di cittadinæ sia l’unica soluzione, a lungo termine, ma definitiva per prevenire fenomeni discriminatori e per rendere casi di questo tipo delle eccezioni e non più una routine.

Federica Franzese, Marta Fornaciari

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Outsider di nascita. Recito perché non so scrivere articoli.
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