ÆNTERTAINMENT

La Rosæ di Versailles

Lady Oscar, il personaggio che infrange ogni definizione (e che non rivedremo mai più in TV).

A ideare – ormai nel lontano 1972 – Oscar François de Jarjayes ci pensò la mangaka Riyoko Ikeda, una signora dall’aspetto gentilissimo, ma dalla determinazione altrettanto ferrea.

«Ho iniziato a pensare a Lady Oscar quando avevo 24 anni ed ero studentessa di filosofia a Tsukuba. I miei amici mi dicevano che ero matta ad abbandonare gli studi per il fumetto, e il mio editore mi sconsigliava di affidare un messaggio importante a una donna. Io invece ero certa che la storia di una ragazza che rinunciava ai sogni tipici delle donne per essere indipendente avrebbe colpito il cuore di molti. Molti uomini però non l’hanno accettato. Quando è uscito il manga ricevevo telefonate di insulti» […] «Prendevo la metà dei soldi di un autore uomo, si dava per scontato che prima o poi mi sarei sposata e fatta mantenere». […] «Allora le donne venivano disegnate tutte uguali, aggraziate e passive. Io volevo che il mio personaggio rispettasse la propria essenza. Credo – spiega – che possano esserci uomini che tirano fuori la loro femminilità, donne che tirano fuori la loro mascolinità: l’importante è che rispettino il proprio io». [Intervista rilasciata a La Stampa, 29/09/2010]

Lady Oscar è bella. Bella oltre ogni immaginazione, regola o definizione. Lunghi capelli biondi sempre smossi dal vento, grandi occhi celesti che rivelano quella trasparenza d’animo che il destino le ha negato. Un sorriso a metà, maschera di alte – e altre – inquietudini.

Oscar François de Jarjayes è forte, con la spada e nell’anima, nel carattere, nel temperamento e nella dignità. 

Oscar cambia la prospettiva, non prende le armi per liberarsi da regole e limiti imposti al proprio genere o per contrastare le prevaricazioni degli uomini. Il suo eroismo non è quello della suffragetta che lotta per il diritto all’esistenza e alla parità. Nata femmina, ultima di sei sorelle, è costretta dal padre a crescere come un maschio per rispettare la schiavitù della discendenza che lega la progenie maschile all’onore della famiglia di appartenenza.

La sua vocazione è essere l’idea che è stata costruita per lei e più ancora l’ideale in cui e per cui è stata cresciuta. 

La sua coscienza di donna matura quando ormai è troppo tardi, quando diventare qualcosa di nuovo significherebbe solo tornare indietro, contestualmente però da leale soldato profondamente fedele alla corona (e alla sua Regina, Maria Antonietta) matura una coscienza politica che la porta, con il passare degli anni, ad allontanarsi dalle dissolutezze reali per empatizzare invece con le sofferenze del popolo, tanto da schierarsi con i rivoluzionari e cadere in battaglia, con onore, durante gli scontri per la presa della Bastiglia.

In cosa quindi possiamo definire Lady Oscar come femminista? Tutta la sua storia sottolinea come alla donna sia negato essere diversa da ciò che ci si aspetta che sia, pena la solitudine, il dubbio, la morte. Ma è anche maschilista nel riconoscere all’uomo la prima e l’ultima parola come un diritto, e nella consapevolezza che le Giovanna D’Arco della storia muoiono per liberare il mondo dalla difficoltà di trovare loro un posto nel quotidiano.

Tagged , , , , , , , , ,

About Angela Cardeti

Attivista per vocazione, musicista per passione, eterna adolescente per scelta.
View all posts by Angela Cardeti →

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *